Annabella e Ganesh

Volontari in azione nelle missioni – ADOZIONI GEMELLAGGIO D’AMORE
Tutto cominciò da quell’incontro

A raccontarci di questo “ponte d’amore” nato quasi come “fuori programma”, è Annabella Galletti che da anni, insieme a tanti amici, fa la spola tra l’Italia e l’India. Una strada aperta per chi scopre che “c’è più gioia nel dare che nel ricevere”.

In un aprile del 1986, mi si apre la via per realizzare un desiderio che da tanti anni “dorme sotto la cenere… Finalmente ho la possibilità di partire per una “terra di missione”. Bombay! Il soggiorno a Bombay è iniziato con una certa delusione perché, appena arrivata al lebbrosario dove lavorano le Missionarie dell’Immacolata mi sono accorta che questo ospedale era gestito molto bene, che tutto funzionava a meraviglia e che del mio aiuto non c’era assolutamente bisogno. Ma allora tutti i miei sogni di curare gli ammalati, accudire i bambini, dare me stessa agli altri erano infranti?… Ho capito in seguito che questa lezione di umiltà mi era necessaria.

Dopo qualche giorno, era il 25 luglio, durante una visita ad una colonia di lebbrosi, ho conosciuto un bimbo di quattro mesi, con la sua mamma di sedici anni, ammalata di lebbra e di tubercolosi.
Erano due dei tanti personaggi che si incontrano negli slum e verso i quali scatta immediatamente un senso di solidarietà, di simpatia, di affetto: ma con Ganesh e Deuku è stato amore a prima vista. Il mio legame d’affetto con loro è andato sempre crescendo e oggi, più di allora, si fa sentire anche a migliaia di chilometri di distanza.
Quando è stato il momento di lasciare l’India ho chiesto alle suore che cosa potevo fare per aiutare concretamente Ganesh e la sua mamma. Mi hanno risposto che tramite un’adozione d’amore avrei potuto “adottarli”, e che il mio contributo avrebbe consentito loro di affrontare le necessità quotidiane con un po’ più di serenità.

Al rientro in Italia, parlando con gli amici di questa iniziativa, ho avuto parecchie richieste d’adozione e così a Ganesh, “ il mio primo amore ”, si è aggiunta una schiera di fratellini e sorelline così da trovare uno spazio nel cuore di chi si è reso disponibile a sostenerli.

Questi bambini oggi sono circa millecinquecento (a cui dobbiamo aggiungerne oltre un migliaio che si sono avvicendati in questi anni) e il contatto con loro, che inizialmente svolgevo da sola recandomi puntualmente ogni anno a Bombay, ora lo mantengo insieme ad altri amici, Gabriella Fresa, Mimmi Guglielmone e Franco Zibordi, innamorati dell’India e, ancora di più, dei suoi bambini. Annualmente ai bambini viene consegnato il contributo con l’intento principale di consentire loro la frequenza scolastica. In India infatti, l’istruzione non è obbligatoria e spesso andare a scuola è un lusso. La quota copre le spese d’iscrizione, della divisa, dei libri e quaderni. Se il bimbo è piccolo la quota viene data alla famiglia per farlo crescere e garantirne la sopravvivenza.

E’ importante sapere che questi aiuti vengono dati ai bambini lebbrosi, figli o nipoti di lebbrosi o persone particolarmente bisognose. Donare tempo ed energie a questi nostri fratelli, che Tagore ha definito “la parte migliore dell’umanità”, è un dono grande di cui sento il dovere di ringraziare chi ce l’ho permette. Sono moltissime le storie, stupende, cariche di emozioni, di affetti profondi nati all’ombra degli “ slums ”, che si potrebbero raccontare. Episodi che ci hanno riempito il cuore o ci hanno fatto piangere per giorni interi. Non ci stanno in poche pagine.

Dando uno sguardo ai 25 anni di storia di queste “Adozioni d’amore”, passati con grande soddisfazione, troviamo parecchi di questi bimbi che hanno raggiunto un grado di istruzione elevato e, come conseguenza, hanno potuto accedere a dei lavori adeguati, rendendosi anche indipendenti fino a costruire una bella famiglia. Non ultimo, quando ci fosse la necessità, l’Associazione ha provveduto a donare, a questi bambini diventati giovani, anche l’alloggio, mettendoli così in grado di essere autosufficienti e di camminare da soli.

In questo momento, insieme ai tanti nomi che hanno segnato questa storia, è giusto ricordare e ringraziare tutti gli amici e i bambini italiani che, con il loro entusiasmo, le loro letterine e i loro doni ci sostengono in questa missione e sono le colonne portanti di questo gemellaggio d’amore.

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